OLTRE LA PSICOMOTRICITA’


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SETTEMBRE / OTTOBRE 2024

La psicomotricità è una disciplina che integra due aspetti tra loro collegati: corpo e mente.
Riconosce nel corpo il valore emotivo, affettivo, simbolico, fonte di conoscenza di sé, degli altri e del mondo, integra l’immagine mentale del bambino con il movimento, l’azione con il mondo interiore, il comportamento con l’emozione.

Il corpo è il mezzo di espressione che il bambino ha per conoscere se stesso, esprimere un bisogno, una difficoltà, per rapportarsi con l’ambiente che lo circonda.
Lasciando spazio alla creatività e alla presa in carico dei suoi vissuti, gli si offrono  nuove strategie e modalità accompagnandolo nella relazione con gli altri.

Ogni persona è considerata nella sua globalità prendendo in carico le molteplici funzioni di cui è composta integrando gli aspetti corporei, cognitivi,emotivi e sociali, puntando all’armonia di tutto il corpo, negli aspetti senso-motori, percettivi, grafici, posturali, prassici, tonici e simbolici.

Questa disciplina sostiene lo sviluppo armonico del bambino attraverso il gioco che diviene mezzo di espressione di tutte le azioni , pensieri ed emozioni che il bambino vive,  imparando a conoscere il proprio corpo attraverso le azioni che esso stesso compie.

Favorire il movimento e l’espressione psicomotoria nei primi 10 anni di vita, quando il corpo è in fase di crescita, significa porre le basi per la costruzione della propria identità corporea e psicologica.

Fin da quando il bambino è in grado di effettuare azioni volontarie, qualsiasi gesto che mette in atto gli permette di acquisire e consolidare nuovi e diversi schemi di movimento, vale a dire nuove competenze e conoscenze. Facciamo un esempio di come le abilità motorie promuovano lo sviluppo di quelle cognitive. Quando un lattante afferra un oggetto, lo porta subito alla bocca (abilità motorie); egli inizia ad esplorarlo con i sensi e, tramite la percezione, quell’esperienza assume significato: colore, consistenza, temperatura di quell’oggetto gli forniscono informazioni importanti sul mondo circostante (abilità cognitive).

Più egli ha la possibilità di fare esperienze e più le sue competenze e conoscenze aumentano e lo rendono maggiormente abile ad adattarsi alla realtà esterna.

L’uso di tecniche psicomotorie permette all’operatore di comunicare adattandosi alle caratteristiche specifiche del piccolo e rappresenta quindi l’elemento centrale di molte terapie rivolte al bambino: la psicomotricità educativa o preventive, la psicomotricità riabilitativa, l’osservazione infantile in psicologia clinica…ciò che accomuna questo tipo di approccio è l’obiettivo di favorire lo sviluppo infantile in un contesto che privilegia il piacere del gioco, dell’azione, del movimento e della relazione con adulti significativi, preparati ad accogliere e a gestire la relazione.

L’operatore, attraverso uno stile non direttivo ed empatico, instaura un dialogo corporeo, dà spazio e ascolto alla dimensione simbolica espressa dal bambino e ne asseconda la sua manifestazione in modo positivo, per raggiungere un nuovo equilibrio emozionale.

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